Il nostro colore è sempre stato strettamente legato alla spezia da cui prende il nome.
Lo Zafferano, come ho ben approfondito negli Step 01 e Step 04, ha origini antiche e le prime documentazioni sul suo utilizzo risalgono al tempo degli Egizi. Andiamo a vedere alcune credenze legate allo Zafferano:
- I Fenici usavano lo Zafferano per preparare delle torte rituali in onore della divinità della fertilità Astarte;
- Le donne Persiane in gravidanza erano solite applicare dello Zafferano sull'ombelico per avere un parto veloce e indolore. In Persia si usavano rametti della pianta per far alzare i venti;
- I Greci credevano che lo Zafferano fosse un potente afrodisiaco;
- Gli Arabi ne tenevano sempre un pezzetto con loro perchè pensavano che scacciasse la depressione;
- Nel Medioevo allo Zafferano venivano attribuiti influssi malefici che portavano al riso incontrollato; questo per via del suo colore che spesso era associato al disordine e alla follia. Si credeva che lo Zafferano fosse in grado di far piangere i coccodrilli.
Lo Zafferano veniva spesso usato in campo medico, di seguito vi riporto alcune credenze:
- Si credeva che lo Zafferano, se tenuto tra i capelli, riuscisse ad evitare sbornie ed ubriacature;
- Bere un decotto con questa spezia si pensava potesse combattere l'itterizia;
- Si usava per stimolare l'appetito.
Infine vi riporto un proverbio sardo che riguarda la nostra spezia:
"Su molenti non papada Zaffanau"Che tradotto in Italiano significa: "L'asino non mangia Zafferano" .
Questo proverbio si usa quando qualcuno non gradisce o non apprezza una bella cosa o una bell'azione, così come l'asino non riesce ad apprezzare la bontà dello Zafferano.
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